Pessario

Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone
Realizzato in metallo – talvolta prezioso, come l’argento – veniva impiegato per sostenere l’utero e mantenere la sua corretta posizione: la sua praticità, unita ai bassissimi costi di produzione, contribuirono a diffonderlo molto rapidamente nella pratica ginecologica del XIX Secolo.
Il “pessario”, un piccolissimo dispositivo concepito originariamente per prevenire il prolasso uterino, rappresenta un esempio curioso e affasciante di come uno strumento medico possa evolvere nel corso del tempo.
Con il trascorrere degli anni, però, si osservò un ulteriore effetto, tanto inatteso quanto apprezzato: il pessario, ostacolando il normale percorso degli spermatozoi, si rivelò dotato di un’ottima funzione anticoncezionale.
Lo strumento iniziò quindi a essere impiegato con discrezione per evitare gravidanze indesiderate, all’interno di un contesto sociale in cui il controllo della fertilità rimaneva un privilegio difficilissimo da conquistare, soprattutto per motivi religiosi e morali.
Oggi, sebbene le moderne tecniche anticoncezionali abbiano superato il pessario in termini di efficacia e praticità, il dispositivo conserva un grande valore storico: simbolo di emancipazione e autodeterminazione, lo strumento testimonia l’ingegno delle prime pratiche mediche e l’adattabilità degli strumenti clinici alle mutevoli esigenze cliniche, sociali e culturali che si sono susseguite nella storia della medicina.