Kissinga
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primi XX secolo
Pubblicità delle fonti termali Bad Kissingen – prodotto da BoxBerger in Germania
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, i piccoli laboratori farmaceutici iniziarono a ingrandire il loro volume produttivo fino a trasformarsi, già nel secondo dopoguerra, in vere e proprie industrie.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, i piccoli laboratori farmaceutici iniziarono a ingrandire il loro volume produttivo fino a trasformarsi, già nel secondo dopoguerra, in vere e proprie industrie.
Poco alla volta, il successo dei farmaci in scatola soppiantò le storiche preparazioni galeniche: contemporaneamente, l’evoluzione del linguaggio pubblicitario – oggi diremo del marketing – di cui l’industria farmaceutica apprese ben presto l’efficacia, portò alla creazione di innumerevoli manifesti pubblicitari dall’incredibile cifra stilistica.
All’epoca la realizzazione delle pubblicità veniva affidata ad artisti che dovevano progettare le grafiche che si sarebbero poi ritrovate per le strade, nelle stazioni, letteralmente sotto gli occhi di tutti, unendo un altissimo valore artistico a una valenza sociale e culturale importante.
Va detto che il neonato mondo della pubblicità portò alla promozione di numerosi prodotti inefficaci (nel migliore dei casi) fino a farmaci obsoleti o addirittura dannosi per la salute che negli anni successivi vennero ritirati dal commercio.
Ovviamente, anche il tenore dei “messaggi” veicolati rispecchia l’epoca in cui sono stati concepiti: dall’assoluta mancanza di sensibilità, fino alle promesse di miracolose guarigioni che rasentano la ciarlataneria, alcuni manifesti pubblicitari offrono lo spaccato di un mondo che non esiste più… anche se, a ben vedere, anche oggi c’è chi sfrutta le fake news per approfittarsi di chi non possiede gli strumenti culturali per difendersi dalle bufale.