Nebulizzatore di Lister

PRIMA METà dell'800 - DR. Joseph Lister

Nella prima metà dell’800, la scoperta e l’introduzione dell’anestesia nella pratica clinica resero l’intervento chirurgico molto meno doloroso per il paziente. Ciò consentì ai chirurghi di tentare procedure più lunghe e complicate, portando al tempo stesso a un drammatico aumento del numero di decessi per infezioni: i medici erano soliti anche operare in aule gremite di studenti e osservatori, vestiti in giacca e cravatta, senza guanti, e in condizioni igieniche non proprio ottimali.

In questo contesto svolgeva la sua professione Joseph Lister, affermato e brillante professore di chirurgia presso la Royal Infirmary dell’Università di Glasgow.

All’epoca, la maggioranza della comunità scientifica era convinta che la diffusione delle infezioni fosse provocata da miasmi emanati dalla materia organica in decomposizione: Lister, in accordo con una minoranza, aveva intuito che la suppurazione delle ferite fosse provocata dall’azione di minuscole particelle veicolate anche dall’aria.

Nel 1865 lesse un articolo pubblicato da Louis Pasteur sul ruolo dei germi nei processi di fermentazione e putrefazione: per lui fu un’illuminazione. Il 12 agosto Lister utilizzò per la prima volta l’acido fenico nella pratica clinica, salvando dall’amputazione della gamba un bambino di undici anni.

Il successo dell’intervento convinse Lister a estendere la pratica della disinfezione, utilizzando un nebulizzatore per rilasciare l’acido fenico direttamente sul sito delle lesioni, sugli strumenti chirurgici, sulle mani e sul vestiario del chirurgo o anche nell’ambiente della sala operatoria.

Nei decenni successivi, con lo sviluppo della batteriologia e la dimostrazione del ruolo dei germi nelle infezioni delle ferite, la teoria dell’antisepsi formulata da Lister verrà ampiamente accettata dai medici di tutta Europa.

L’impiego del “nebulizzatore di Lister” aveva però un effetto collaterale: i chirurghi, che continuavano a operare a mani nude, lamentavano gravi irritazioni alla cute. Fu proprio per ovviare a questo problema che nacquero i moderni guanti. Che non servivano, dunque, per proteggere i pazienti… bensì per salvaguardare le mani dei medici!

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