Medicina statica

Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone

Santorio Santorio era uno dei più brillanti allievi di Galileo Galilei: entrambi, in misure diverse, hanno lasciato un segno indelebile nel mondo della scienza.

Affascinato dall’idea di misurare rigorosamente ogni fenomeno naturale, Santorio rivoluzionò il modo di fare medicina gettando le basi per lo sviluppo della moderna fisiologia.

Sul finire del XVI Secolo costruì la sua gigantesca “sedia bilancia”, un complicato assemblaggio di leve e contrappesi che gli consentì di pesarsi quotidianamente per oltre trent’anni, annotando con assoluta meticolosità i dati sperimentali.

Ogni giorno registrava il peso iniziale, le quantità di cibo e liquidi ingeriti, nonché il volume di urine ed escrementi prodotti. Dopo le misurazioni, procedeva col verificare sul diario se la somma delle entrate corrispondesse alle uscite: eppure, tra ciò che consumava e ciò che eliminava, mancava sempre all’appello un’inspiegabile differenza.

È da questa verifica empirica che nacque il concetto di perspiratio insensibilis, la “traspirazione insensibile” che avviene attraverso i tessuti della pelle, in grado di generare un flusso continuo e invisibile di liquidi e sostanze che fino ad allora sfuggiva a ogni osservazione.

Nel 1614, con la pubblicazione dell’Ars de Statica Medicina, Santorio formalizzò il suo metodo, ribadendo che per comprendere davvero un fenomeno fisico bisogna necessariamente affidarsi a dati, misure ed esperimenti oggettivi.

Il rigore scientifico di Santorio anticipò di secoli lo studio del bilancio energetico e idrico nell’organismo: ancora oggi, quando calcoliamo il dispendio calorico o la perdita di acqua corporea, seguiamo direttamente la sua intuizione, essenziale per spiegare i principi del metabolismo umano.

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