Maschera di Ombrédanne
Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone
Il 16 ottobre 1846, al Massachusetts Hospital di Boston, il dentista William T.G. Morton compì un atto destinato a cambiare per sempre la storia medicina.
Davanti a un pubblico di medici e studenti, Morton somministrò etere a un paziente per indurlo in un sonno controllato, dimostrando che era possibile eseguire operazioni chirurgiche senza dolore.
Consapevole di aver segnato l’inizio di una nuova era nella chirurgia, Morton cercò di brevettare l’uso dell’etere con il nome di “Letheon”, sollevando un accesso dibattito nella comunità scientifica. Molti medici ritenevano che un tale progresso dovesse essere accessibile a tutti, senza restrizioni commerciali.
Le polemiche, tuttavia, non durarono a lungo: la vera natura del “Letheon” fu rivelata. Si scoprì che il gas miracoloso era semplice etere solforico, già noto in campo chimico.
Circa mezzo secolo dopo, Louis Ombredanne, un chirurgo francese, introdusse una maschera che rivoluzionò nuovamente il campo dell’anestesia: se Morton aveva dimostrato l’efficacia dell’etere, Ombredanne affrontò il problema della somministrazione sicura e controllata.
La maschera di Ombredanne era un dispositivo ingegnoso che permetteva di regolare con precisione la quantità di etere inalata dal paziente. Costituita da una cupola che copriva naso e bocca, la maschera era collegata a un serbatoio di etere liquido.
Una serie di valvole garantiva la miscelazione accurata con l’aria: il sofisticato sistema, inoltre, permetteva l’assorbimento della CO2 in eccesso, adattando la concentrazione di etere in base alla risposta del paziente, riducendo i rischi di sovradosaggio o sottodosaggio.
L’invenzione di Ombredanne ha gettato le basi per l’anestesiologia moderna, migliorando drasticamente la sicurezza e l’efficacia delle procedure chirurgiche.