Mascagni

Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone
Esistono opere scientifiche capaci di affascinare come quadri d’autore: le tavole anatomiche di Paolo Mascagni ne sono l’esempio perfetto.
Nato nel 1755 a Pomarance, in Toscana, Mascagni fu uno dei più grandi anatomisti italiani, ma anche – e soprattutto – un docente incredibilmente innovativo, capace di unire precisione scientifica e sensibilità artistica.
Convinto che conoscere in profondità il corpo umano fosse essenziale sia per i medici che per gli artisti, per molti anni insegnò anatomia nelle prestigiose università di Siena, Pisa e Firenze, affiancando ai corsi scientifici anche lezioni di anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
La sua fama crebbe enormemente nel 1787 con la pubblicazione dell’incredibile Vasorum lymphaticorum corporis humani historia et ichnographia, il primo atlante anatomico interamente dedicato al sistema linfatico. L’opera, composta da 27 tavole illustrate con una precisione straordinaria, divenne ben presto una pietra miliare nella storia della medicina.
Tuttavia, il suo capolavoro assoluto è forse l’Anatomia Universa, pubblicata postuma tra il 1823 e il 1831: parliamo di 44 tavole a grandezza naturale, incise su rame da Antonio Serantoni, le quali esplorano il corpo umano dalla superficie ai tessuti più profondi, con minuziose annotazioni didattiche rigorosamente in latino.
Ancora oggi, queste tavole (conservate in moltissimi musei, fra cui l’Accademia dei Fisiocritici di Siena e il Museo di Anatomia Umana di Pisa) continuano a stupire per la chiarezza dei dettagli e l’impressionante cura della rappresentazione.
Mascagni, a conti fatti, ha limpidamente dimostrato che scienza e arte, quando dialogano, possono davvero generare conoscenza, meraviglia e – perché no – pura bellezza.