Il libro di Gaspare Aselli

Scritto nel 1640

Da Gaspare Aselli

Scopri l’eccezionale genio di Gaspare Aselli attraverso la sua rivoluzionaria opera “De Lactibus”. Pioniere nella Linfologia, Aselli ha ridefinito la comprensione dei vasi linfatici grazie a una dissezione anatomica innovativa. Una narrazione avvincente di scienza, amicizia e profondo rispetto tra maestro e allievi.

Quella di Gaspare Aselli, cerusico-anatomista italiano del XVII secolo, è una storia di amore per la scienza, ma anche – e soprattutto – una storia di amicizia e rispetto tra Maestro e i propri Allievi.

Aselli nacque a Cremona nel 1581. Dopo aver compiuto studi di lettere e filosofia nella propria città natale, ancora giovanissimo si laureò in Medicina all’Università di Pavia dove successivamente venne nominato Professore. Il suo testo più famoso è senza dubbio il “De Lactibus sive Lacteis Venis Quarto Vasorum Mesaraicorum genere – Novo In – vento”, nel quale descrisse la sua esperienza sulla dissezione anatomica dei vasi chiliferi negli intestini di un cane.
Prima di lui, in realtà, queste strutture anatomiche furono già ampiamente descritte; si dice infatti che già Ippocrate ne fece menzione; Erasistrato nel III sec. a.C. ne dette una sommaria ma precisa descrizione, mentre a seguire ancora altri importanti nomi nella storia della medicina, quali Plinio e Galenus, dedicarono alcuni dei loro studi e delle loro riflessioni proprio a queste strane strutture anatomiche.
Ma perché allora far riferimento ad Aselli come padre della Linfologia? Perché fu in realtà con il suo testo che ebbe inizio un vero e proprio movimento di critica e di ragionamento Anatomo-Funzionale su questa circolazione. Si aprì così, all’inizio del XVII secolo, una nuova via per la corretta comprensione della fisiologia dei vasi linfatici.
Nel 1625, all’età di 44 anni, Aselli morì e fu sepolto nella chiesa di S. Pietro Celestino. I suoi allievi Alessandro Tadino e Senatore Settala firmarono una toccante dedica sulla sua lapide, dimostrando un rispetto e una devozione incredibili: furono proprio loro a pubblicare postume le osservazioni di Aselli nel 1627 nel De Lacteis Venis.
Senza questo loro gesto e senza il loro incondizionato riconoscimento ne avremmo perso memoria e probabilmente avemmo dovuto aspettare prima di raggiungere lo stesso livello di conoscenza.

crediti e fonti: Mu-L.it

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