Irrigatore Eguisier
Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone
Nel 1842, il medico francese Maurice Eguisier brevettò un piccolo dispositivo nato con l’intento di preservare la salute attraverso la pulizia: in un contesto scientifico in cui si credeva che i miasmi – esalazioni invisibili che si riteneva sorgessero da acque stagnanti, ambienti insalubri e corpi trascurati – fossero i principali vettori delle malattie, l’igiene intima non era soltanto un gesto personale, ma un vero e proprio atto di disciplina sanitaria.
Nel cuore del XIX secolo, in un’epoca in cui la medicina cercava soprattutto di rispondere a esigenze pratiche, nacque un curioso strumento destinato a lasciare un segno indelebile nella storia… dell’igiene personale.
L’irrigatore “Eguisier”, come venne ben presto ribattezzato, consentiva un lavaggio controllato grazie a un serbatoio in metallo e un sistema a pistone che gestiva il flusso del liquido in uscita.
Intuitivo e robusto, lo strumento fu adottato tanto negli ambienti medici quanto nelle case private, trovando un’applicazione particolarmente rigorosa nei luoghi in cui la cura del corpo non era un lusso, ma una necessità: i “bordelli”. La sua rapidissima diffusione lo trasformò in un simbolo del pragmatismo ottocentesco, capace di unire funzionalità ed estetica.
Oggi l’Irrigatore Eguisier è un reperto storico che racconta un mondo in cui la prevenzione si basava su mezzi concreti, e di una società che affidava al rigore igienico la speranza di allontanare le malattie di cui non si conoscevano ancora le cause scientifiche.
Oggetto da museo e da collezione, il dispositivo conserva ancora un fascino innegabile: quello di aver attraversato il tempo, portando con sé un frammento della storia del corpo e delle sue cure.