Hygiene et physiologie du mariage

Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone
Già nel corso del XIX Secolo, la medicina si è spesso intrecciata a questioni etiche, morali e – inevitabilmente – religiose. All’epoca, il pensiero positivista incoraggiava a sottoporre ogni sfera della vita all’osservazione scientifica e alla razionalità: perfino il matrimonio.
Così, nel 1849, il dottor Auguste Debay pubblicò un'opera che fece scalpore. “Hygiène et physiologie du mariage” era un curioso trattato che si proponeva di guidare le giovani coppie attraverso i misteri della vita coniugale, unendo nozioni mediche, consigli igienici e osservazioni fisiologiche.
Debay, medico militare e prolifico autore di testi divulgativi, affrontava temi allora considerati molto delicati con un approccio scientifico e incredibilmente diretto. Il libro esplorava la “storia naturale e medica” dell’uomo e della donna uniti in matrimonio, trattando argomenti come la procreazione, la sterilità, l’impotenza e perfino le “imperfezioni genitali”.
Nonostante l’intento squisitamente educativo, l’opera suscitò numerose controversie. Le sue descrizioni dettagliate e la trattazione aperta della sessualità portarono alla sua inclusione nell’Index Librorum Prohibitorum (l’elenco ufficiale di opere vietate dalla Chiesa cattolica, ritenute dannose per la fede) nel 1852, segno della tensione tra scienza e morale religiosa dell’epoca.
Il successo del libro, che conta oltre 170 edizioni e ristampe, fu comunque notevole, a testimonianza dell’interesse del pubblico per una guida che unisse sapere medico e consigli pratici sulla vita matrimoniale. Prima di allora, paradossalmente, erano soprattutto le figure religiose – preti, confessori, pastori – a fornire indicazioni sui “doveri coniugali”, sebbene, nella maggior parte dei casi, non potessero vantare alcuna esperienza diretta.