Cosma e Damiano
Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone
La storia dei Santi Cosma e Damiano, patroni dei medici e dei chirurghi, affonda le radici in un racconto affascinante, dove fede e medicina si intrecciano in modo sorprendente.
Vissuti tra il III e il IV secolo d.C. in Siria, praticavano la loro professione senza chiedere alcun compenso, guadagnandosi il titolo di "anargiri", ossia "senza argento".
Secondo la leggenda, un giorno un devoto della loro chiesa si presentò con una grave infezione alla gamba. La situazione era disperata: la cancrena stava minacciando la sua vita. In una visione mistica, Cosma e Damiano apparvero e operarono un intervento senza precedenti.
Presero la gamba sana di un etiope recentemente deceduto e la trapiantarono sul malato, sostituendo quella infetta. Al mattino, l’uomo si svegliò guarito: la storia fu immortalata nel Medioevo e trascritta nei testi agiografici come simbolo della potenza della fede e dell’intervento divino nella medicina.
Il destino dei Santi non si concluse con il miracolo che li rese famosi: la loro notorietà attirò l’attenzione delle autorità romane, infastidite dalla crescente diffusione del cristianesimo. Attorno al 320 d.C. furono arrestati e portati davanti al governatore Diocleziano, che li esortò a rinunciare alla fede in cambio della libertà. I due fratelli rifiutarono: vennero torturati e sottoposti a numerosi supplizi, ma sopravvissero a ogni tentativo di esecuzione, fino a essere decapitati.
Il culto di Cosma e Damiano, a quel punto, si diffuse rapidamente: le due figure erano talmente rispettate che, per tutto il medioevo e il Rinascimento, erano gli unici Santi ad essere “autorizzati” a indossare il copricapo nelle scene delle Natività dipinte dagli artisti dell’epoca, a dimostrazione della profonda venerazione per la loro figura.