Atomizzatore DeVilbiss

Scritto nel 1962 da Samuel Glasstone

Il vaporizzatore DeVilbiss, inventato nel 1888 dal medico americano Allen DeVilbiss, nacque con l’obiettivo di migliorare la somministrazione di farmaci ai pazienti affetti da malattie respiratorie.

Prima della sua invenzione, i trattamenti per condizioni come l'asma e la bronchite erano poco efficienti e spesso invasivi.

DeVilbiss ideò un sistema che convertiva i farmaci liquidi in una nebbia fine tramite l’uso di un bulbo in gomma: schiacciandolo, l’aria passava attraverso un tubicino che nebulizzava il liquido, permettendo una distribuzione controllata del farmaco direttamente nelle vie respiratorie.

L’innovazione poteva essere utilizzata per trattare una vasta gamma di patologie polmonari, migliorando notevolmente l’efficacia del trattamento e la semplicità di somministrazione: tuttavia, fu Thomas DeVilbiss, il figlio di Allen, a cogliere le potenzialità dell’atomizzatore al di fuori del settore medico. Con una visione imprenditoriale acuta, Thomas intuì che la tecnologia di nebulizzazione poteva essere adattata anche per il settore cosmetico.

Negli anni ’20, DeVilbiss Jr. iniziò a collaborare con aziende di profumi, proponendo l’atomizzatore come un sistema elegante ed efficiente per applicare le fragranze. Il dispositivo permetteva una distribuzione uniforme del profumo, evitando sprechi e migliorando l’esperienza d’uso.

Le aziende di lusso adottarono l’atomizzatore, che divenne presto un simbolo di raffinatezza: i flaconi con atomizzatore, spesso abbelliti con design eleganti e bulbi in tessuto, conquistarono ben presto l’intero mercato internazionale, diventando vere e proprie icone del mondo della cosmesi.

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